Dal 12 al 14 gennaio 2018 si è svolto a Cascia il consueto stage invernale della Samurai Roma. Lo stage e stato diretto dal M° Tiziano Giannone.
La prima parte dello stage è stato dedicato allo studio dei principali Kata di stile tradizionale wadoryu e poi di alcuni kata di derivazione shitoryu e shotokan finalizzati all'aspetto sportivo.
È stata sottolineata l'importanza di dover rendere vivo un Kata e non farlo apparire solo una ripetizione di gesti senza... anima.
In una copisteria si fanno tante copie identiche e perfette di uno stesso disegno, un calligrafo invece fa tante copie di uno stesso disegno ma mai perfettamente uguali. È in quell' inperfezione che troviamo un'emozione. È l'emozione che da vita al gesto. È l'emozione che rende vivo un kata, (forma) senza emozione e nella perfezione dell'identico vive l'igata.
La seconda parte del raduno invernale della Samurai Roma è stato dedicato allo studio degli "Ohyo Kumite" spesso dimenticati o tralasciati da molti praticanti.
Il Maestro ha proposto gli 8 Ohyo Kumite come anello di congiunzione tra tradizione e sport.
In effetti molte delle tecniche, presenti negli Ohyo Kumite , sono perfette per essere utilizzate anche nel kumite sportivo e non solo in situazioni di difesa personale.
Per quanto riguarda le tecniche di difesa personale il Maestro si è soffermato su particolari leve e proiezioni proprie del Ju Jitsu presente nel programma tecnico del wado. Insomma uno stage a 360 gradi all'insegna di un wadoryu dal sapore antico ma proteso alle nuove generazioni che vedono nello sport i primi punti di riferimento.
Nel karate c'è una posizione che si chiama "fudodachi". Prende il nome dalla divinità Fudo rappresentata come un essere che con una corda che si tiene ancorata a degli scogli, "le tradizioni", e con l'altra tiene in mano una spada per farsi largo nel mondo dei cambiamenti, "lo sport".
Tradizione e sport quindi per un karate per tutti.
Come sempre accade sono stati 3 giorni trascorsi all'insegna del miglioramento tecnico ma anche e soprattutto all'insegna di una forte amicizia che lega tutti i partecipanti, dai bambini agli adulti, come una grande famiglia.
Come sempre poi il gruppo "Master Karate" è stato il più vivace e spensierato ma soprattutto è stato da esempio per i ragazzi e da stimolo per quegli adulti che vorrebbero praticare ma... le scuse sono tante.
E qui il solito Master anziano ha trovato ancora una volta le parole giuste per provare a convincere gli incerti... vedremo!
Che altro dire solo un sincero... GRAZIE MAESTRO!!!
OSS!