Anche questa estate Cascia ha fatto da cornice per l'annuale stage di karate della ASD Samurai Roma, condotto dal bravissimo M° Tiziano Giannone 5° DAN FIJLKAM.
Come ormai di consuetudine siamo stati ospitati nel bellissimo
HOTEL MONTE MERAVIGLIA, sponsor ufficiale della società.
Quello di Cascia è un appuntamento unico che permette ogni anno agli associati di tutte le categorie (bambini, ragazzi ed adulti) di condividere una passione che si chiama Karate (nel nostro caso Wado Ryu o meglio Wado Ryu Jujitsu Kempo Karate-Do)
È un'occasione per tutti.
Per i bambini più piccoli un momento di estremo divertimento, per i ragazzi un momento di maggior aggregazione e per gli adulti un'occasione per tornare bambini, ma sempre tutti con un unico obiettivo… fare karate in armonia. Del resto questo è il fine ultimo del Wado Ryu, insegnato dal fondatore Hironori Otsuka, vivere in armonia con se stessi e con gli altri.
Cascia è stata l'occasione, come sempre, per approfondire gli aspetti più diversi del karate, da quello sportivo a quello tradizionale.
Da un punto di vista sportivo lo stage è stato utile per sottolineare alcuni tecnicismi determinanti per fare Kumite (combattimento libero) e Kata (forme predeterminate di combattimento).
Per quanto riguarda l’aspetto più tradizionale, molta attenzione è stata data al senso del Kata. In particolare il Maestro ha chiarito, cosa raramente insegnata da altri maestri, come un kata deve essere interpretato andando al di là della semplice apparenza, sviscerando così i veri insegnamenti che gli antichi maestri volevano tramandare; cosa che ancora oggi conoscono in pochi!
Il Maestro ha così spiegato come mentre un kata è eseguito sempre con le stesse tecniche, codificate dal fondatore H. Otsuka, la sua applicazione (Bunkai) può essere fatta in tanti modi diversi, dove ognuno può trovare il modo migliore. Ma la cosa più significativa è stato il momento in cui si è parlato di "Kaisai", cioè l'interpretazione corretta di ogni tecnica usata nel kata. Infatti non sempre le apparenze rispecchiano la realtà e quindi il maestro ha illustrato i concetti di "Omote waza" di "Ura waza" e di "Okuden waza".
Uno stage, insomma, di raro spessore.
Non sono mancati i momenti di relax, con un pomeriggio trascorso nella splendida piscina del complesso alberghiero.
Naturalmente messa da parte l'etichetta marziale è stata anche l'occasione per socializzare con tutti, compresi i genitori che con la solita disponibilità hanno accompagnato i loro figli.
È stato bello vedere nei loro sguardi quell'espressione di chi dice "... certo mi piacerebbe farlo ma... non sono più un ragazzino!" e poi scambiandoci due parole riuscire a trasmettere quel senso di entusiasmo che è dentro di noi ma che spesso non riusciamo più a vedere. A volte va solo risvegliato, ed è così che alcuni di loro hanno cominciato con entusiasmo a praticare karate, nel gruppo Master, dove per essere un "ragazzino" non serve fare acrobazie ma solo la voglia di dire c'ero anch'io.
Grazie Maestro!